Cenni Storici

Non vi sono tracce od elementi dimostranti che Andreis abbia origini romane anche se sappiamo che, al tempo dei romani, le montagne dell’entroterra friulano furono collegate via fiume con il mare Adriatico. In quel periodo quindi, la valle di Andreis, se non abitata stabilmente, era senz’altro frequentata da pastori e taglialegna.
La valle di Andreis è tuttora piena di grotte o antri che servivano come rifugio ai pastori e che ancor oggi sono chiamate “andres”. E’ quindi probabile che in tempi remoti, quando il paese era sede di pastori, si continuò forse ad indicare la zona come quella degli “andres” e da qui Andreis.
Non si sa se, fin dalle origini, gli uomini abbiano stabilito nella valle di Andeis la loro fissa dimora o se piuttosto per un certo periodo abbiano scelto la vallata come meta per il pascolo estivo.
Narra una antica leggenda che il primo nucleo familiare abbia avuto origine da un pastore che si recava con le sue mandrie nella valle di Andreis. Per un certo tempo le sue apparizioni nella valle furono collegate al pascolo estivo.
Successivamente costui stabilì ivi la sua fissa dimora il che ci può indicare che la zona possedeva i requisiti necessari ed indispensabili per accogliere stabilmente una famiglia. Andrea era il nome di questo pastore; e a questo nome si attribuisce la derivazione di Andreis.

Finita la grande potenza romana di Aquileia (con la sua distruzione nel 401 ad opera di Alarico), incomincia per il Friuli la triste continua scorribanda da parte dei barbari che per secoli, ad alterne puntate, scendono come furie sulla nostra regione.
E’ lecito supporre che la popolazione della villa originaria abbia avuto origine da un unico gruppo celtico ivi stabilitosi o anche, che siano convenuti nel luogo, sotto l’incalzare di orde barbariche, nuclei da più paesi o infine che si tratti di soggetti che, in conseguenza della caduta dell’impero romano abbiano ivi trovato rifugio.
Le prime notizie di rilievo riguardanti Andreis ed i paesi vicini si hanno intorno all’anno mille. Più precisamente nel 996, Ottone III dava conferma dei diritti politici e sociali al Vescovo Benno o Bennone di Concordia, di molte terre, tra queste figurano le Ville di Navarons, dei Tramonti e di Andreis.

Nel 1183 Papa Lucio III prende sotto la sua protezione, assieme ad altri paesi le pertinenze di Claut, Barcis e in Colvera (a quel tempo Andreis apparteneva alla parrocchia di Barcis).
Nel 1319 viene menzionata per la prima volta la chiesetta di San Daniele di Monte, relativamente ad una disputa sulle elemosine in essa raccolte. Al 1651 risale un documento nel quale si fa preciso obbligo al parroco di Andreis di assistere ed intervenire alle messe alle processioni festive e locali che si snodavano alla chiesetta di San Daniele.
Altre notizie certe riguardanti Barcis, Andreis e la sua chiesetta risalgono agli anni 1682 (grave incendio e ricostruzione ad opera degli andreani), 1737 (spese sostenute dal comune a favore della chiesetta) e 1806 (incendio della chiesetta causato da una saetta). Fonti sicure avrebbero potuto essere certamente più numerose e dettagliate se Barcis già nel 1645 non avesse subito due incendi nei quali col paese andarono distrutti tutti i documenti civili ed ecclesiastici.