Le cràceles o raganelle

Il Giovedì Santo, dopo il Gloria, le campane venivano legate, e il loro suono (per richiamare la gente alle funzioni) era sostituito con quello delle raganelle, dette in andreano cràceles.

Ad Andreis la tradizione è tuttora viva, e particolarmente belle sono le raganelle conservate nel museo.

La loro costruzione non era semplice: la struttura delle raganelle si basa su lamelle di legno battenti sui denti di ingranaggi rotanti in numero e forme vari.

Naturalmente in passato ne esistevano di più forme e misure: il crepitacolo (crizulìn) aveva una breve impugnatura portante una piccola ruota dentata che faceva anche da perno ad un piccolo corpo, come una clava, in cui era inserita una lamella di legno scattante ad ogni dente della ruota quando si imprimeva alla clava un moto rotatorio.

Alcuni tipi potevano essere portati a tracolla, altri venivano appoggiati a terra e azionati stando in ginocchio.

Private o di proprietà della chiesa erano invece le raganelle molto grandi a forma di carriola oppure di cassa, con le quali si annunciava pubblicamente, lungo le strade o dal campanile, l'inizio delle funzioni religiose o si sottolineavano le ore liturgiche.