La lavorazione dell'osso

Una delle attività artigianali in cui gli andreani erano maestri è la lavorazione dei pettini in osso che comprendeva le seguenti fasi di lavorazione:

  1. Scelta del corno
  2. Taglio del corno
  3. Apertura del corno
  4. Messa in morsa (2/3 giorni)
  5. Raschiatura dell'osso e bordatura interna
  6. Segnatura dell'osso
  7. Spianatura o piallatura dell'osso
  8. Tracciatura/segnatura dei denti
  9. Sega grossa e sega fine
  10. "A bisugna spiçàlu"
  11. "A se tira raspa"
  12. Arrotatura
  13. Lucidatura


I pettini erano realizzati con le corna preferibilmente di toro adulto.
Del corno venivano tagliati 6/8 centimetri d'osso e bisognava prestare attenzione perché il corno era curvo e quindi in una parte risultava più lungo e nell'altra più stretto.

Ricavato il pezzo, lo si tagliava longitudinalmente e poi lo si riscaldava per aprirlo.

Per farlo veniva acceso un fuoco circolare e nel mezzo di questo venivano posti due mattoni sui quali si sistemavano i pezzi d'osso, in modo tale che si riscaldassero uniformemente in tutte le loro parti.

Quando il corno incominciava a "bulià", a muoversi, allora era il momento in cui poteva essere aperto mediante le pinze.

Una volta aperto, veniva posto in una morsa tra una placca di legno e una di ferro e stretto insieme con altri dieci o dodici pezzi; veniva lasciato così per due o tre giorni.

Passato questo periodo di tempo, il pezzo veniva segnato per tiràlu dret e per dargli il primo abbozzo di forma. Venivano tagliati gli angoli per poterlo poi raschiare con il rascjn.

Mediante questo attrezzo si eliminava l'esterno del corno, mentre l'interno rimaneva tale e quale, si levava appena un po' di bordo.

Oltre alla realizzazione di pettini in osso, gli artigiani di Andreis erano apprezzati anche per la produzione di tabacchiere, ricavate sia dall'osso che dal legno.

Quelle in osso erano prodotte tramite il riscaldamento del corno sulla fiamma per ammorbidirlo, a cui seguivano le fasi di pressatura, lisciatura e lavorazione a stampo.

Sia le tabacchiere che i pettini venivano poi venduti anche molto lontano da Andreis: si racconta, che ancora nei primi anni del novecento qualche ambulante sia arrivato fino ai mercati di Istanbul, in Turchia.